martedì 3 novembre 2015

PARTE SECONDA - LE PARTI DEL DISCORSO



Nota preliminare

Nella lingua araba il nome, l’aggettivo e il participio vengono sottoposti ad una leggera trasformazione in base alla funzione che essi svolgono nel discorso.
Ogni trasformazione si chiama CASO. In arabo i casi sono tre:
1.     Nominativo è il caso del soggetto che agisce. Si evidenzia con l’aggiunta di una damma   con pronuncia “u” sull’ultima lettera se il nome è determinato o di una doppia damma con pronuncia “un” se il nome è indeterminato.
Esempio:
il maestro  المُعَلّمُ                      un maestro  المُعَلّمٌ 
2.      Accusativo è il caso di chi subisce l’azione del soggetto. Si evidenzia con l’aggiunta di una fatha con pronuncia “a” sopra l’ultima lettera se il nome è determinato o di una doppia fatha con pronuncia “an” se il nome è indeterminato.
Esempio:
con il maestro    مَعَ  المُعَلّمَ                   con un maestro      مَعَ المُعَلّمً
3.      Genitivo e caso obliquo è il caso di specificazione e termine che risponde alle domande di chi? di che cosa? a chi a che cosa?Si evidenzia con l’aggiunta di una kasra con pronuncia “i” sotto l’ultima lettera se il nome è determinato o di una doppia kasra con pronuncia “in” se il nome è indeterminato.
Esempio:
del maestro   لِالمُعَلّمِ                                  di un maestro  لالمُعَلّمٍ
NB.: va sottolineato che nella grande maggioranza delle situazioni il caso genitivo nella lingua araba viene risolto con una costruzione particolare denominata stato costrutto che verrà esaminato più avanti.


Il nome

Tutti i vocaboli che costituiscono l’insieme della lingua araba (contrariamente a quanto si possa pensare l’arabo è la lingua che raccoglie in sé alcuni milioni di vocaboli, a fronte di poche centinaia di migliaia delle lingue così dette evolute) derivano da una radice di tre consonanti, raramente quattro, e solo alcune due.
Anche i nomi, quindi, sottostanno a queste norme e la loro costruzione risulta dalla combinazione di vocali brevi, suffissi, prefissi e infissi.
Esempio:
radice ك  ت  ب    da cui deriva
scrittore   كَاتِب    scrivere   كَتَبَ   libro    كِتَاب      scrivania   مَكتَب    ecc
Risulta quindi fondamentale comprendere quale sia la radice da cui nasce il nome anche per reperirlo sul vocabolario. Infatti i nomi, e tutte le altre voci del vocabolario, sono ordinati secondo la radice e non in ordine alfabetico.
E’ quindi importante sapere individuare la radice. Una formula semplice ma non sempre agibile è la seguente:
Bisogna ricordare la frase  انتَ مُوسَ     che significa “tu (sei) Mosè. Una volta scritto il nome si eliminano alcune lettere uguali a quelle della frase sicchè ne rimangano solo tre e, se tutto va bene rimane la radice.
Esempio:
كِتَاب   si elimina la lettera   ا e rimangono  ك  ت  ب   che formano la radice.
Vi è un modo più preciso per pervenire alla radice ma verrà esaminato più avanti.

Il nome può essere di genere maschile o femminile.

 

Genere per significato

Un certo numero di sostantivi sono maschili o femminili per significato, in quanto indicano persone o animali di sesso maschile o femminile.
Esempi
ﺍخ                           akh = fratello à maschile
ﺍخت                     ukht = sorella à femminile
ﺍﺑﻦ                        ibn = figlio (maschio) à maschile
ﺑﻨﺖ                         bint = figlia à femminile

 

Genere per forma

I nomi che terminano con ة o per ـة sono sempre femminili per forma, eccetto quando indicano persone o animali di sesso maschile.
Esempi
ﻗﻬﻮة                    qàhwa = caffè à femminile
ﺳﻔﻴﻨـة                safîna = nave à femminile

Genere per uso

Altri sostantivi sono maschili o femminili per uso.
In particolare sono femminili i nomi propri di città, isole, tribù e molti nomi che indicano parti del corpo, soprattutto se doppie (come gli occhi, le mani).
Esempio
ﻳﺪ                yadd = mano à femminile
قَدَم      qadam=piede à femminile
سِنّ      sinn=dente à femminile

Esiste anche un piccolo numero di sostantivi che sono femminili per uso senza rientrare in una categoria ben definita.
Esiste una categoria di nomi che sono femminili perché così ha stabilito l’uso comune, proprio come in italiano dove per esempio è femminile la parola mano. Il genere di questi nomi si può conoscere solamente imparandoli a memoria oppure consultando un buon dizionario. Non sono comunque molti.
Di seguito una lista di quelli più usati
Vento                     رِيح  riih
Fuoco          نار       naar           
Terra          أَرْض  aard
Guerra         حَرب    harb
Vino          خَمْر   khamr  
Sole          شَمْس  shams
Casa          دار          daar

Nota
Bisogna stare attenti alle parole che sono di genere diverso in arabo e in italiano. La parola بَيْت     per esempio che significa “casa” è chiaramente maschile in arabo perché non rientra tra i nomi femminili per uso nè tra quelli femminili per significato e non ha una desinenza tipica del femminile. Così è maschile قَلَم   che significa “penna” ma è femminile la parola قَهْوَة   che vuole dire “caffè” inteso come bevanda e non come locale bar.

Il nome può essere singolare o plurale. Nella lingua araba esiste anche il duale.

  الجمع
Esso è usato per designare tre o più persone o coseIn arabo esistono due tipi di plurali: il plurale sano e il plurale fratto.
Formano il plurale sano i participi, molti aggettivi (quando questi  qualificano esseri razionali) e un certo numero di sostantivi
Il plurale inoltre si divide per genere in :

Il plurale maschile sano

I tre casi di declinazione sono:
·          Il caso nominativo : si aggiunge alla fine del nome la sillaba UN ون.
Esempio per il nome insegnante

مُدَرِّس       مُدَرِّسون     

·          I casi accusativo e obliquo : si aggiunge alla fine del nome la sillaba IN ين esempio

مُدَرِّسَين   


La ن della desinenza cade quando il nome è accompagnato da un pronome personale suffisso

Il plurale sano femminile si ottiene aggiungendo al singolare (tolta la ة  dove ci sia) le 

desinenze: اتٌ per il nominativo; اتٍ per l’accusativo e il genitivo.


Declinazione del plurale sano: quadro riassuntivo.

Vengono qui riportate le varie forme del plurale sano dei vocaboli

المُعلّمُ  “il maestro”  e المُعَلّمة  “la maestra” nei casi nominativo e obliquo(genitivo+ accusativo)


     مُعَلِّمُونَ           اَلْمُعَلِّماتُ                     



                                                  المُعَلّمينِ                المُعَلّماتٍ

                      

Il plurale fratto ha una sua forma simile ma distinta e diversa dal singolare in quanto, generalmente, si tolgono o si aggiungono lettere,  pertanto esso deve essere imparato a memoria         


Esempi di plurale fratto.

قَدَم                   piede
اقْدَم                  piedi
طِفْل                  bambino
افْطَل              bambini              

Il duale
Si ha il caso duale quando ci si riferisce ad una coppia di soggetti. Esso si forma aggiungendo la desinenza انِ   per il maschile e la desinenza تَانِ  per il femminile.
Esempi:
libro                كِتَاب                 due libri                     كِتَابانِ
casa                 بَيت                    due case                       نَيتَانِ
nei casi genitivo e accusativo le desinenze divengono اينِ  e تَينِ rispettivamente per il maschile ed il femminile.

L’articolo.
In arabo vi è un solo articolo determinativo per tutti i generi e i numeri e, diversamente dall’italiano, è invariabile.
ال     il, lo, la, i, gli, le.
Non viene usato con gli aggettivi possessivi e i nomi propri di persona.
Se l’articolo che determina il sostantivo è preceduto da لِ perde l’alif.
per il ragazzo   لِلوَلَد
In arabo non esiste l’articolo indeterminativo. Esso è sostituito dal tanwin all’ultima lettera del vocabolo e ne segue il caso.
per un cane         
      لِلكَلْبٍ


L’aggettivo.
L’aggettivo qualificativo concorda in genere, numero e caso con il sostantivo che lo precede.
Quando l’aggettivo è un attributo del sostantivo prende l’articolo.
la grande montagna      الجَبَل الكَبيرة
Se l’aggettivo è preceduto da un verbo di stato (essere e derivati) si mette nel caso accusativo indeterminato.
l’uomo era ammalato      الرجُاُ مَريدً  كَنا
Aggettivo al  plurale maschile se i soggetti sono di genere misto.
Aggettivo al femminile singolare in caso si riferisca ad un plurale di animali o cose.
Quando si hanno più aggettivi riferiti ad un unico soggetto, non vengono separati dalla congiunzione و.
I colori sono aggettivi e in arabo ogni colore ha sia il maschile, sia il femminile.
azzurro maschile   ازرَقُ       femminile  زَرقَاءُ
bianco maschile    ابيَضُ    femminile   بَيضَاءُ
giallo maschile     اصفَرُ        femminile صفَراءُ  
rosso maschile     احمَرُ          femminile   حَمرَاءُ     
nero maschile     اسوَدُ         femminile   سَوداءُ   
ecc.ecc.         

          I PRONOMI
Pronomi personali
Io
انَا
Voi(M)
انتُم
Tu (m)
انتَ
Voi(F)
انتُن َّ
Tu(F)
انتِ
Voi due
انتُمَا
Egli
هُوَ
Loro(M)
هُم
Ella
هِىَ
Loro(F)
هُنَّ
Noi
نَحنُ
Loro due
هُمَا


I Pronomi personali suffissi
di me, mi
ي
Di voi, vi (M)
كُم
di te ti (M)
كَ
Di voi, vi (F)
كُنَّ
di te di (F)
كِ
Di voi due
كُمَا
di lui gli
هُ
Di loro li, (M)
هُم
di lei le
هَ
Di loro le, (F)
هُنَّ
Di noi, ci
نَا
Di loro due
هُمَا

Questi pronomi suffissi sono usati come
1.      pronomi possessivi se uniti a un sostantivo :               il mio libro كِتَابِي   
2.      complemento oggetto se uniti a un verbo.:                  mi ha aperto       فَتَحَني
in questo caso la ي  prende una ن
3.      complemento indiretto se uniti ad una preposizione    con noi      مَعَنا

PRONOMI  DIMOSTRATIVI

Questo
هَذَا
quello
ذَاكَ
Questa

هَذِهِ
quella
تِلكَ
Questi

هَوُلاءِ
quelli
اولاءِكَ

Concordano con la persona e con l’oggetto cui si riferiscono.     

Nota: per una più accurata conoscenza è necessario approfondire altri aspetti che qui non possono trovare spazio in relazione soprattutto ad alcune costruzioni grammaticali come lo stato costrutto che verrà esaminato più avanti ed alcune particolarità complesse




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